Mentre la terra da queste parti continua a "sobbollire" e la Commissione Grandi Rischi si para il culo da un altro processo in questi giorni è passata totalmente in sordina la scomparsa dell'ultimo grande scrittore di fantascienza, Ray Bradbury. Meno prolifico e più discreto dei nomi più noti rimarrà per sempre famoso fra gli appassionati di futuri distopici per Fahrenheit 451 , che se negli anni 60 poteva essere  un storia che andava bene per un film ora è un qualcosa non cosi lontano dalla realtà. Si narrava di Montag e di come, con un non tanto nascosto accenno ai roghi hitleriani e alla caccia alle streghe degli ottusi Stati Uniti degli anni 50, la società si era lobotomizzata, delegando alla televisione le decisioni su cosa è giusto o cosa è sbagliato. 

Differenza con oggi? Nessuna. Se poi ci aggiungiamo la chicca che c'è gente che si compra dei baraccozzi elettronici per "leggere" un "libro" direi che viene voglia a me di dare un pò fuoco in giro..Non è "leggere", non sono "libri".

Tornando a Bradbury..c'è poco da dire purtroppo. Raggiunge Asimov, Dick, Ballard, Clarke e Tolkien* in un qualche universo parallelo, dove gli androidi sognano le pecore elettroniche. Per me fu come una folgorazione..è stato uno dei primi libri di fantascienza veramente impegnativi che ho letto. Mi ha insegnato la distinzione fra il mondo dei robot giapponesi e delle astronavi e la Distopia, il futuro parallelo, la Fantascienza.

E' una perdita a livello mentale enorme, è come sentirsi un pò più soli, in una grande stanza di metallo, in un sobborgo del più remoto pianeta di una lontana galassia. Nostalgia postpunk.

 

"E quando ci domanderemo cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: noi ricordiamo. Ecco dove alla lunga avremo vinto noi. E verrà il giorno in cui saremo in grado di ricordare una tal quantità di cose che potremo costruire la più grande scavatrice meccanica della storia e scavare, in tal modo, la più grande fossa di tutti i tempi, nella quale sotterrare la guerra."

Fahrenheit 451

*E' fantasy, lo o benissimo…ma mi piace lo stesso pensarli seduti da qualche aprte, tutti contro Tolkien a spiegargli che aarchi e orchi han fatto il loro tempo. Con lui che imperterrito continua a fumarsi la pipa.

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