Si, questo libro alla fine va letto.E' uno sforzo necessario.Cercando di non ridere ad ogni pagina.

Primo, perchè rimane l'unico documento a proporre i vantaggi del TAV, e ci sarebbe da chiedersene il motivo.

Secondo, perchè è interessante vedere come un signore che ha fatto il liceo Magistrale e un altro signore che fa l'architetto, si inventino dati e soluzioni per salvare l'Italia a livello politico,economico e sociale. Un panacea.

Le Premesse

Il TAV: treno ad alta Velocità, diventato nel corso degli anni di fallimentare progettazione "Treno ad Alta Capacità", è una parte del famigerato Corridoio 5, il Lisbona – Kiev, una di quelle arterie pensate agli albori dell'Europa(anni e anni fa) che doveva migliorare i collegamenti fra gli Stati dell'Unione. Grande opera pensata su stime ottimistiche e con piglio decisamente capitalista = binari, bucchi e viadotti ovunque. Dove siamo ora: Europa sull'orlo dello sfacelo, crisi mondiale da anni, ma a prescindere da questi fattori, stime che non confermano assolutamente quanto ipotizzato. Sarebbe sostanzialmente un'opera dispendiosa e inutile.

Un movimento di lotta popolare che va avanti da anni, con iniziative e manifestazioni. Ma soprattutto con delle proposte. Mai ascoltate. A Roma e a Torino tanto hanno già deciso dove si deve devastare, e soprattutto a chi far devastare. Neanche partito il cantiere e subito scoperta un' infiltrazione di stampo mafioso. Ma come non dare dei mafiosi anche a coloro i quali affidano milioni di appalti di costruzione ad una delle loro cooperative, la CMC. Poi vengono a parlare e a dare lezioni di libero commercio, di scambi, di liberalismo. Balle! Menzogne! Non è altro che uno scambio di favori e di interessi con l'unico scopo di far cassa.

Il movimento negli ultimi anni si oppone con forza. Scatta la repressione.

Da una parte i valligiani e i cittadini italiani, che se lo ficchino bene in testa, che organizzano manifestazioni, presidi di resistenza, campeggi, volantinaggi, diffusione multimediale e anche vera e propria resistenza contro quella che è agli occhi di tutti una pura occupazione militare.

Dall'altra parte loro, i poltronati di Torino, quelli piazzati su una seggiola dalla nomenklatura di partito, formati da anni di dirigenza negli enti pubblici. Che bello sport questo dell'Italia, ne siamo campioni. Le nomine politiche degli enti pubblici. Poi ci si chiede come mai le persone perdono la fiducia in coloro che gestiscono la cosa pubblica. Poi la stampa, anzi, La Stampa per fare nomi e cognomi, e tutti quei giornali di partito e difensory delle lobby finanziarie e politiche,che, come in guerra, si fermano nell'albergo di lusso più lontano per fare la loro cronaca e per riportare una realtà totalmente distorta. Il loro scopo è istruire con la disinformazione il lettore medio.Operava in questa maniera il nazi-fascismo, un'unica versione dei fatti. Non vanno sul campo, anche perchè ne avrebbero paura dato l'enorme coda di paglia che si portano appresso. Stanno nella loro stanzetta, senza intervistare i valsusini, e si inventano i fatti. ben pagati ovviamente, ci mancherebbe. L'obiettivo è dare contro a quella parte di Italia. Tanto è di frontiera o di passaggio, quindi il resti degli Italiani, soliti menefreghisti, se ne frega altamente.

Si arriva al limite, con forze dell'ordine che manganellano e insultano la popolazione, quando invece dovrebbero difenderla, che creano disordine invece di mantenerlo(e ci sarebbe da discutere molto su questo fatto..a che serve una forza dell'ordine,se l'ordine c'è gia..bisogna giustificare in qualche modo i 90000€ giornalieri spesi dai contribuenti), gas CS sparato ad altezza occhi nonostante venga vietato da leggi internazionali, fogli di via dati assolutamente senza giustificazione e per i quali si ricorrerà al tribunale, numeri di matricola nascosti con il nastro adesivo per evitare di essere riconosciuti, incendi dolosi alle macchine dei valsusini. Fino a un ipotetico attacco con le molotov, mai visto, mai documentato. C'è da chiedersi se non siano le molotov della Diaz, magari le hanno ritrovate e ora fan comodo.

E in effetti il paragone con i fatti del G8 ci sta tutto. Compreso il ministro dell'Interno, che mai si è degnato di ricevere una delegazione della valle e che mai ha dimostrato di volersi interessare veramente alla questione TAV, che si complimenta con l'operato delle Istituzioni. "Bravi, bravi, bel lavoro". Intanto però non si fa vedere in valle.

Ricordiamo tutti come è andata al G8. Con l'Italia tacciata e ridicolizzata dal resto del mondo per le torture nei confronti dei manifestanti e le sentenze, che per quanto ridicole, almeno ci sono state.

Il Libro

Già descritti gli autori, i quali fanno ulteriormente una pessima figura pubblicizzandolo come gratuito, e poi chiedendo a Confindustria(guarda caso) di pregare le aziende e i dipendenti di dare un obolo. Ma come, le casse del PD traboccano di milioni di €, frutto di illegali rimborsi elettorali(finanziamenti ai partiti) e questi hanno il coraggio anche di chiedere un obolo.

160 pagine di dati tecnici, uno dopo l'altro per creare semplicemente scompiglio e una parvenza di competenza. La prima reazione infatti è "Cavoli, se citano cosi tanti numeri, e fan vedere cosi tanti grafici, tutti molto ottimisti, allora hanno ragione". Peccato che le fonti citate siano poche, le analisi vecchie, le giustificazioni patetiche.

La Prefazione

La fa il segretario. Ah beh, allora! Diciamolo, puntano tutto su quello che fa un pò ridere perchè viene imitato da Crozza. "Oh Ragassi, la TAV bisogna che la facciamo". La credibilità della classe politica ora è misurata da quanti ti imitano.

Si invoca subito il riformismo in questa prefazione banale e stucchevole. 

Le Riforme. 

L'arma elettorale più potente dopo lo slogan "meno tasse per tutti". E in effetti il centro-sinistra, quello che dovrebbe essere un lontano erede di una mente come Gramsci, ha acquisito ormai il linguaggio del suo avversario preferito e non avendo più niente da proporre, non avendo più politici, non avendo più militanti, non avendo più IDEE, si affida alla pubblicità, forte comunque dell'ignoranza delle persone.

Governano da anni, sono su quelle poltrone da diverse legislature, ma i loro verbi sono sempre al futuro: "Se verremo eletti, faremo le riforme, cambieremo la legge elettorale, abbasseremo, promulgheremo, faremo, disferemo, costruiremo, porteremo, finanzieremo…" e via dicendo. Anzi, precisiamo, sono frasi condizionali.

Quella delle Riforme poi. Vorremmo capire in che modo rappresenti una svolta per l'Italia. Come giustamente dice anche il libro (primo autogol) la prima grande opera risale a Cavour. E poi le bonifiche mussoliniane,la ricostruzione del dopoguerra, autostrade, aeroporti, le grandi industrie necessarie (ILVA e Porto Marghera), ponti millantati, linee ad alta velocità che hanno distrutto un territorio e messo in ginocchio l'economia dell'appennino fra Bologna e Pistoia (è importante ricordare che le promesse erano le stesse della linea Torino-Lione..poi se ne riparla..). Cantieri ovunque, l'Italia è 150 anni che fa Grandi Opere. Spesso senza neanche completarle, come la SA-RC, ovviamente anche lei indispensabile e strategica, e da anni cassaforte e salvadanaio di 'ndrangheta e camorra.

Eccole le loro Riforme, fare quello che si è sempre fatto. Cemento e mattoni ovunque. Come Keynes insegna ("dategli da fare, anche fosse una sola buca per terra"). Di questi geniali statisti quanti vengono ricordati o quanti lo saranno? Si nessuno, fra qualche anno saranno quelli che si scanseranno dicendo "Il TAV non è stata una mia decisione, ce l'hanno chiesto e noi dicevamo di no". Tanto saranno in pochi a ricordarsi. Nel frattempo avranno prosciugato le tasche dei cittadini,devastato irrimediabilmente una valle, epropriato e aumentanto il disagio sociale.

La prefazione è quindi una supercazzola di due pagine, dove tra "eversione, strategia, processo democratico e imprescindibilità", il segretario dice poco o nulla, fa appello a un vocabolario che neanche il migliore dei conservatori saprebbe tirar fuori, ma conferma che il suo partito non si vuole confrontare con le persone,non vuole passare alla storia per essere un partito che davvero cambia rotta per riformare e innovare l'Italia, e che di "Democratico" ha ben poco, non ultimo il vietare l'ingresso alla loro festicciola (molto ridicola tra l'altro) a consiglieri comunali di Torino.

Se i punti di partenza, caro segretario e cari esponenti del PD piemontese, sono questi, sappiate che state già perdendo. Non è solo il TAV il fattore con cui vi state confrontando, è la credibilità stessa di quelli che vengono eletti per governare un paese. 

E non è che si stia parlando di chissà quali sistemi. Non di anarchia, non di rivoluzione, di rivolta. Magari! Troppa grazia! Pura e semplice gestione della cosa pubblica, che sia locale o nazionale, cosa che un amministratore, quali voi semplicemente siete, dovrebbe fare.  

ps: premetto che non entrerò nel dettaglio tecnico del libro. Essendo dati de-contestualizzati e molti dei quali vecchi almeno di una decina di anni si commentano da soli.Nonostante sia un tecnico anche io. Mi premeva mettere in evidenza giusto qualche palese incoerenza fra ciò che gli autori millantano e la realtà della Val Susa, realtà dalla quale loro sono ben lontani.

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