"Ma ci vai da solo?"

La domanda più ricorrente. E la risposta è sempre la stessa.

""

E non riesco a capire il perchè ogni volta lascia stupiti.

Ho viaggiato con gli amici, in maniera più o meno organizzata, mai con una vera destinazione. In coppia, provando a organizzare forse un po più del dovuto. Con mia sorella, ottima compagna di viaggio e di scoperte. Con mia madre, ciceroneggiando per La Citè per eccellenza.

E tante volte da solo. Portogallo, Francia, Danimarca, diverse città in Italia. La prossima meta è l'Islanda, inseguita per tre anni.

Viaggiare, perdersi, entrare intimamente nei luoghi che rappresentano la quotidianità di altre persone. Questa è la generica meta di ogni viaggio.

Non mi interessano le cartoline, le foto a casaccio dove la cappella del Brunelleschi fa da sfondo, storto nella stragrande maggioranza dei casi, a una coppia che si abbraccia, la Monna Lisa sfocata, piccola e sgranata perchè una ressa di turisti nipponici si autoritrae compulsivamente, fare la recensione del ristorante consigliato dall'albergo prenotato dal nostro Tour Operator.

Ai turisti le baggianate.

Essere riconosciuti a Shannon da un irlandese non troppo sobrio incontrato la sera prima al concerto dei Pogues.A Dublino. Festeggiare il compleanno all'improvviso in un bar di Parigi, mangiare un ottimo minestrone vegano in un circolo anarchico di Lund. Scoprire un paese come Blatna in Repubblica Ceca che non sarà mai troppo visitati perchè tutti andranno a riempire le gli alberghi di Praga. Bersi un Porto tutte le sere con i piedi in ammollo nel Douro beccandosi dei temporali della madonna ma scattando foto che nessun resort riuscirebbe mai a garantire.

E la dimensione del viaggio in solitaria facilità queste opportunità.

Sia ben chiaro, a volte non è semplice. Sopraggiunge una sorta di stanchezza e le chiacchiere, a meno di beccare qualche simpatico vecchietto del posto, a volte mancano. Ma la libertà di fare, mi si scusi il francese, il cazzo che mi pare in ogni momento della giornata e portare i miei passi dove voglio ha una sapore che è difficile da eguagliare.

E dio solo sa se fuggire per qualche giorno da soli serve per staccare la testa da qualsiasi cosa. Da un lavoro sempre più insoddisfacente, in agguato al mio rientro.Dai pensieri della lontananza degli affetti giù in Sardegna, da sorrisi sull'eventualità di vedere certe mostre,stavolta non da solo.

Si stacca, si buttano i pensieri sul solito taccuino da viaggio, e macchina fotografica al collo si cammina a bocca aperta per viuzze o boschi sconosciuti.

Tocca all'Islanda stavolta.

Reykjavik, Stykkisholmur, Akureyri, Keflavik, Vik e altri paese dal nome assolutamente impronunciabile. Un po' organizzato e un po' alla "flaneur1". E chissà che Walter Mitty non porti fortuna.

Come al solito, "Il viaggiatore" dei Mercanti di Liquore ci sta benissimo

Il viaggio non è l'emozione di attimi pericolosi 

il viaggio è la gioia del tempo 

pericolo è stare rinchiusi 

Il viaggio non è l'emozione di attimi pericolosi
il viaggio è la gioia del tempo
pericolo è stare rinchiusi

Direzione casuale, non prevede sosta
chi viaggia detesta l'estate
l'estate appartiene al turista

Il viaggiatore viaggia solo
e non lo fa per tornare contento
lui viaggia perchè di mestiere ha scelto il mestiere di vento.

Mischiare presente e ricordi, le strade possibili fatte
fu forse salsedine o neve
fu forse ponente o levante

L'amore lasciato sospeso, qualcuno ne approfitterò
ma questo riguarda il ritorno
remota possibilità

Il viaggiatore viaggia solo
e non lo fa per tornare contento
lui viaggia perchè di mestiere ha scelto il mestiere di vento.

Se impari la strada a memoria di certo non trovi granchè
se invece smarrisci la rotta
il mondo è lì tutto per te

Paese significa storia e storia significa lingua
impara la tua direzione
da gente che non ti somiglia

Il viaggiatore viaggia solo
e non lo fa per tornare contento
lui viaggia perchè di mestiere ha scelto il mestiere di vento.

1"Flaneur": colui che cerca di esplorare e capire l’anima e l’architettura di una città, semplicemente andando a zonzo per le sue vie senza un percorso e una meta precise. Baudelaire nè dà una definizione sicuramente migliore. "Ainsi il va, il court, il cherche. Que cherche-t-il ? A coup sûr, cet homme, tel que je l'ai dépeint, ce solitaire doué d'une imagination active, toujours voyageant à travers le grand désert d'hommes, a un but plus élevé que celui d'un pur flâneur, un but plus général, autre que le plaisir fugitif de la circonstance. Il cherche ce quelque chose qu'on nous permettra d'appeler la modernité ; car il ne se présente pas de meilleur mot pour exprimer l'idée en question. Il s'agit, pour lui, de dégager de la mode ce qu'elle peut contenir de poétique dans l'historique, de tirer l'éternel du transitoire."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.