A volte il destino ha la faccia di sghignazzante di quei demoni grotteschi e onirici nei dipinti dell'800. O forse spesso è semplicemente quel tale che si siede sulla riva del fiume e aspetta. Qualche cadavere la corrente lo porta sicuramente.

Prima o poi ciò che si è fatto, o non fatto, ha una conseguenza. Spesso e volentieri, per fortuna, nulla di grave. Ma tremendamente beffarda.

Così ti ritrovi a lavorare su un sito di una collezione d'arte privata, e poi quella collezione rispunta su qualche social.

Così ti ritrovi a fare una piccola riunione per prossimi lavori. Sempre alcuni siti per i comuni del Reggiano. Si, anche quel comune.

Tralasciando l'ipotesi anche di un futuro lavoro sempre in quel comune decidi di guardarti un film.

No, questo non è ambientato in Emilia, almeno.

Ma a Firenze. Corridoio Vasariano, Dante, Palazzo Vecchio, Loggia dei Lanzi, Porta del Paradiso.

Io lo so, è da qualche parte dietro un angolo che guarda e sghignazza, contento. Uno di quelli a cui farebbe piacere dire "Te l'avevo detto, pirla". O magari son solo io che cerco di trovare collegamenti in ogni situazione. E se fosse, perchè questo ginepraio? Le ipotesi son due. La prima è voler capire, sapere. Dove, cosa, con chi nel caso. Un puro e assurdo pensiero egoista. Un qualcosa per dire "dai, alla fine non è colpa mia ed è giusto sia andata così". E nello stesso tempo convincermi di aver avuto chissa quale ruolo. La seconda invece sembrerebbe enormemente difficile, ma in realtà è semplice e scontata. Mancanza.

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