La fantasia ha sempre viaggiato molto più in fretta della realtà. Il 2000 era il nuovo millennio, un traguardo lontanissimo anni fa, attraverso il quale sognare viaggi nello spazio, macchine volanti, società differenti. Da una parte la speranza di un cambiamento, di un’evoluzione. Dall’altra visioni pessimistiche, distopiche. Basti pensare a 2001 – Odissea nello Spazio. Un futuro-ormai passato, tremendamente differente.

Utopia e distopia.

Nel 2000. Figuriamoci nel 2019.

E con la fantasia e letteratura ha viaggiato il cinema. E’ strano come anche la maggior parte dei film ambientati nel futuro non rappresentino qualcosa di remoto, ma qualcosa di relativamente vicino. Ritorno al Futuro 2 era ambientato nel 2015, 3 anni fa. Quasi a cercare di far più presa sul pubblico. “Guarda che non manca poi così tanto”.

Diversi nel 2019 come dicevo, fra questi 3 particolarmente rappresentativi.

Blade Runner

Fra i film che rasentano la perfezione. Su libera ispirazione da Do Androids Dream of Electric Sheep? di Philip Kindred Dick siamo nel Novembre del 2019,a Los Angeles. Rick Deckard è un blade runner, un cacciatore di replicanti, esseri creati dalla Tyrell per lavorare nelle colonie extra-mondo o combattere come soldati al posto degli esseri umani. Schiavi a scadenza, dopo alcuni anni di lavoro vanno ritirati. Ma alcuni si ribellano, domandandosi il senso della loro esistenza e dei loro ricordi, che probabilmente spariranno come lacrime nella pioggia. Si sono scritti libri e saggi sui temi trattati in Blade Runner. Gli angeli caduti, gli occhi rivelatori, clonazione, Prometeo, Frankenstein. Addirittura è stato prodotto un dimenticabile sequel. Di sicuro l’emblema del cyber-punk e l’ispiratore di una sequela di film, serie tv, libri e modi di dire che ad oggi non si contano

The Island

Un enorme Grande Fratello, tutti in tutina bianca. L’umanità rinchiusa in una sorta di nido protetto a causa del mondo ormai distrutto. Un concorso per vincere il trasferimento nell’ultimo luogo naturale incontaminato rimasto sulla Terra. Ma la realtà è molto differente, c’è un’umanità di serie A e una di serie B. Ovviamente quella di serie B ha un’unico scopo, soccombere alla prima. Azione frenetica alla Micheal Bay, non un gran film, ma con dei tratti che a ben pensare iniziano a far pensare a dei parallelli con il nostro 2019. Esiste un’umanità di serie B? Sì, non come quella rappresentata dal film, ma esiste ed è sotto gli occhi di tutti. Sulle barche in balia delle onde nel Mediterraneo, sui congegni anti-barbone disseminati nelle nostre città, nei Made in China, Taiwan, Sri Lanka..

V per Vendetta

Londra 2019. Alan Moore scrive di una Londra neanche troppo futuristica. In Inghilterra vige un regime totalitario, non troppo dissimile dal Nazismo o dal Fascismo. Repressione, media controllati, società annientata. Moore lo scrisse con la Tatcher al potere. “La Società non esiste” diceva la Signora Tatcher. David Loyd la disegna e qualche anno dopo James McTeigue ne fa un ottimo film, con un V – Hugo Weaving a dir poco perfetto e una Evey – Natalie Portman che neanche vi sto a dire. Il 5 (V) Novembre del 2019 V fa saltare l’Old Bailey sulle note di Čajkovskij e durante questi “fuochi d’artificio” incontra Evey. Anarchico, idealista e romantico lui, ingenua, fatalista e timida lei. Nel corso di 12 mesi svilupperanno un rapporto che avrà la sua conclusione esattamente il 5 Novembre 2020. Il più attuale sebbene scritto a metà degli anni 80, ed è strano notare come sia stato scritto proprio negli anni in cui un altro grande scrittore immaginava il Grande Fratello (1984 – George Orwell). Oggi la maschera di V, la maschera di Guy Fawkes è evocativa, usata da Anonymous e da Occupy Wall Street. Purtroppo anche da dei dementi che oggi compongono il nostro governo, ma lì siamo nel pieno analfabetismo funzionale.

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