Zigzagavo sulla Rete oggi…e son andato a spulciare, dopo molti mesi, il sito di Alberto Cottica, membro attivo dei Fiamma Fumana(nonchè ex-mcr). Come persona è sicuramente da ammirare, uno dei pochi che riesce a mischiare i suoi interessi in maniera direi pressochè perfetta..l’economia avvicinata alla musica, la creatività a suoni tradizionali o moderni, la perfetta padronanza degli strumenti che la Rete mette a disposizione. Ma proprio su questo mi sono quasi "spaventato"..alberto è praticamente registrato in qualsiasi di questi strumenti di nuova generazione. Il blog è un qualcosa di vecchio, cosi come forum o gb..diciamo che sono strumenti che consentono il mantenimento di una certa distanza, sia fisica(ovvio) che anche virtuale..i nuovi strumenti consento lo share di qualsiasi cosa, dalle foto alla musica, dalle proprie pubblicazioni alle proprie slide, sino allo share quasi totale di una vita virtuale. QUesti strumenti si chiamano flickr, scribd, slideshare, youtube, second life..e vari altri. Ora, io ne faccio ampio uso della Rete, e spesso anche di strumenti del genere(usavo myspace ad esempio quando ancora alberto non sapeva che fosse :p)..però il fatto di studiarli per davvero certi strumenti, il fatto di essere invischiato nell informatica sino al midollo, o per lavoro o per studio mi fa mantenere diciamo un certo distacco..sono solo strumenti in fondo, sono solo bit. La cosa spaventosa è che su certi di questi Strumenti,cito ad esempio Second Life, si cerca di ricreare una sorta di propria vita parallela nel quale non solo è possibile l’interscambio classico(la chat e le faccettine di consuetudine)..è possibile assistere a conferenze, a concerti, fare affari mettendo su una propria ditta virtuale che vende cose virtuali ricavandone denaro virtuale(convertibile in vero però)..è una alienazione da ciò che è il mondo reale per come la vedo io. Ok la creatività, ok che ormai siamo al "pervasive computing", però uno dei problemi del "pervasive" è proprio il rapporto uomo-macchina, o meglio uomo-bit…siamo sicuri che valga la pena un’invasione di macchine  in questa maniera?non si tratta del solito trito e ritrito discorso del cellulare al ragazzetto di 10 anni, delle ore passate davanti a un pc invece di uscire or oba simile..quello ormai è un tratto della società(consumistica e alienata) che prende come status symbol irrinunciabile o come fatto caratterizzante della propria vita l’Artificiale. Il discorso è più ampio invece…filosofico direi…Asimov scrisse anni e anni fa le leggi della robotica(o dell’intelligenza artificiale)..dick e clarke a questo outno non diventano due scrittori di fantascienza, ma dei novelli nsotradamus…ovvio, sicuramente non ci sarà mai un Millenium Falcon o una rivolta delle macchine come Terminator, ma chi è un pò fanatico della Distopia come me, non fatica a trovare segni di una massificazione del pensiero umano e del lasciare che sia un circuito neurale a decidere cosa è bene per noi o addirittura cosa sia reale o cosa non lo sia. A volte se passeggio per strada stacco una foglia solo per sentirne l’odore, per convincermi che il reale sia davvero quello là fuori e non quello qui dentro. Attenzione, cerchiamo di capire la differenza. 😉

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