Da poco un'amica di vecchia data mi ha chiesto di questo blog. Si esiste ancora ma non Resiste da qualche mese..forse anno.

La giornata di ieri, 25 aprile, forse il giorno che tanti come me aspettano più all'anno, mi spinge di nuovo su queste pagine. Tante le ho lette solo io, qualcuna forse sarà capitata anche fra le mani di amici, pochissime sicuramente in mano di persone che non conosco. E' da sempre uno spazio quasi privato, ma che negli anni ha raccolto tanti pensieri disordinati.

Tanti 25 aprile con tanti amici. Cos'ha quello di ieri di diverso.

Ha che forse iniziamo anche a noi a guardarci indietro, a come eravamo. Anni fa sarebbe stata una giornata unica per tutti, forse a Casa Cervi con del vino che gira e degli abbracci che stringono. Quest'anno c'era la voglia di stare assieme, di far stare assieme i nostri figli (no, non ne ho, non ne aspetto..si parla in generale), di suonare assieme..tutto però in posti diversi. Giorni e giorni a provare a capire dove saremmo andati, chi ci sarebbe stato. Praticello, Bologna, Correggio, Montesole, Casa Cervi…"un amico in ogni porto" come nella migliore delle tradizioni. Tutto lo stesso giorno, tutto alla stessa ora. E ovviamente si sarebbe voluti essere tutti assieme, ovunque. Le regole del tempo e dello spazio, per adesso, non consentivano però questa possibilità.

Come fai a dividerti? Come fai a dire di no a certi, e dire di sì ad altri. A perderti la Redeghieri e Nicolini, ma a non cantare Stalingrado con la Balotta. A non salutare Adelmo, ma a non cantare Paz a squarciagola?

Alle 4 di mattina ancora a bere San Miguel e capire dove andare, e in maniera più o meno consapevole si è dato importanza al fatto che amici cresciuti con noi l'indomani sarebbero saliti sul palco in una città che ancora prova a Resistere. E assieme a questi amici se ne sono aggiunti altri più o meno cialtroni nel corso degli anni. Una testimonianza diretta forse era quello che ci voleva. Un 25 aprile meno "istituzionale" diciamo, meno tradizionale. Ma partecipato e auto-gestito, alla faccia delle ordinanze del sindaco di Bologna.

Ma la mattina ti accorgi che quello che hai deciso la notte prima in preda a qualche fumo alcolico è stato una sorta di segno del destino. Perchè il tuo amico che deve suonare decidere di spaccare la 5^ marcia a Verona,e poi a Campogalliano di giocarsi una gomma del furgone scassato con cui va in giro. E allora si abbandona ogni dubbio. Tam tam, messaggi, chiamate, cellulare. Si annulla il pranzo, si parte in soccorso dell'amico e tramonta la possibilità di fare la maratona Bologna Correggio, perchè il tempo è tiranno. C'era da rESISTERE.

Si stipano le pandine di fisarmoniche, bassi, chitarre, ci si stringe, si bestemmia cercando parcheggio ma lo si deposita finalmente su quel palco. E poi iniziano ad arrivare tutti, amici che conosci da tempo, amici nuovi, conoscenti visti qua e la su un palco. Certo, in ogni piazza in cui sarei voluto andare stava più o meno succedendo la stessa cosa, ma il calore del Pratello è stata la scelta giusta. il Pratello rESISTE.

Altri gruppi, del vino, del Mirto fresco fatto in casa,foto, una frittata di maccheroni, bimbi che saltano sul palco, banchetti, lotte, ragazze di cui innamorarsi ad ogni angolo. Resistenze quotidiane. 70 anni fa si saliva sui monti, oggi si rESISTE nelle strade, nelle palazzine occupate, nei comitati contro gli Abusi in Divisa, nella lotto all'omofobia e all'emarginazione del diverso qualunque forma esso assuma,nei Csa assediati dai fasci,sdoganati e sempre più presenti in ogni città. Resistere significa fermarli ora, per evitare magari di tornare a salire su quelle montagne.

E dulcis in fundo, come puoi dire di no all'ennesima sfiga che capita alla Band dei tuoi amici, che litigano anche con le macchinette di Trenitalia, giustamente, e rimangono bloccati a Bologna. Allora scombiniamo i piani, si torna a Modena, dalla zia del tuo amico e magari forse si può riproporre una scappata a Correggio per Lo Stato Sociale,magari qualche reggiano è ancora là.

Ovviamente si mette a piovere, la prendiamo con calma perchè a giornata, seppur partecipata e appagante è stata anche devastante.

Si arriva a Modena, si sale a prendere un bicchiere d'acqua e si finisce sino alle 10 di sera a condividere culatello, torta di porri e un buon lambrusco casalingo. Niente Correggio.

E' andata così, un 25 aprile un po' insolito.

Ma il cuore è pieno di rESISTENZA.

2 Replies to “rESISTERE: 25 aprile 2015”

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