Un giorno il Ratto uscì dal suo cantuccio, nel quale oramai per troppo tempo si era rifugiato. Un vento nuovo lo smuoveva…sapeva di fiori..di freschezza e semplicità..
Non era un Ratto qualsiasi, era il Re Sorcio, il Re dei Topi, sua Maestà in persona. Il che si traduceva nell’esasperare la sua Rattosità in varie forme..aspetto, malinconia, fuggevolezza(si dirà..mah..in questa favola si dice).
Il Re uscì..avrebbe incontrato quel Vento, neanche tanto all’improvviso come il Sogno voleva, am andava bene lo stesso. Il Vento aveva messo in lui una sensazione per troppo tempo forse assopita e trascurata. Già questo si direbbe un gran merito, e in effetti lo è. Solo un Vento capace di soffiare come lui respirava ci poteva riuscire…il buon Ratto si ricorda di tanti discorsi che il suo vecchio Mentore faceva, discorsi filosofici, senza senso allero. Sicuramente senza ancora nessuna logica oggi,..discorsi riguardanti segni, percorsi, elementi, complementarità.
Incontra il suo Vento, freschezza unica. Si accompagnano, girano, l’uno perso negli svolazzi, l’altro perso..mm..forse dentro se stesso, ancora non permette, ancora non vuole…ma il Vento in fondo è leggero, sta per aria, se lo può permettere in fondo…ed è bello così..il Ratto adora il suo Vento proprio per questo…anni ad aspettare una Regina ed è arrivato un Vento a soffiargli in faccia.
Forse is cercavano, forse no…si erano intravisti, incontri fugaci dove l’amaro era non essersi conosciuti mai troppo abbastanza…il Ratto è sconfitto, abdica in favore della verità, come in una "Ballata dell’amore cieco" senza fine, porge il cuore regale. Ma il cuore è destinato forse ad aspettare di essere riposto nel suo petto. Il Vento soffia, in un turbinio di correnti di espone completamente anch’esso. Se non altro Ratto e Vento non si mentono..si condividono…per ore che sembrano attimi, o per attimi che sembrano ore…si guardano nell’anima per minuti…chi ce l’ha colorata e ch i colori non li riconosce e cambia azzurro e marron per due verdi diversi…ma solo nelle fiabe il Re aveva visto simili fiamme negli occhi..negli occhi di Elfi di un mondo di carta e inchiostro..son riflessi dorati(o almeno crede, il Ratto ha qualche problema con i colori). il Ratto è incantato..forse è il Pifferaio di Hamelin quello che ha davanti, non un Vento…il Pifferaio che lo incanta e lo fa viaggiare in paesi agognati…e Ratto e Vento si perdono dietro viaggi futuri..rive gauche o rive drotie…montmatre…aix en provence…chissà…il songo del Ratto alla fin fine è questo..e i sogni del Re dei Topi son difficili da scacciare.
Il Vento soffia ora da altre parti..un pò confusionario..un pò insicuro…ma possente…il Ratto è rientrato nel suo buco..nella suo giaciglio..fatto di tasti neri ebano e bianchi avorio..di plaid..di ponchi..di finestre..la favola non sa se il lieto fine sia presente o meno, perchè la favola non concede un finale, per ora, la favola la si vive..il Ratto dorme, sognerà, e s sveglierà pensando al suo Vento e vivendo con la recondita speranza di essere trasportato e di accudire il suo Vento

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